Quale regia dietro gli sbarchi?

Nell’ultimo anno gli sbarchi di migranti irregolari in Italia sono fortemente aumentati.

Sorgono alcune riflessioni e interessanti interrogativi:

1) Quella cui stiamo assistendo da tempo chiamasi tratta di esseri umani gestita dalla criminalità organizzata, italiana e africana (e forse anche di altra origine): cosa spinge allora queste organizzazioni criminali (di possibile diversa matrice) ad implementare l’afflusso di migranti in Italia?

2) Nella specie, a luglio 2023, secondo i dati che ci vengono forniti, gli sbarchi in Italia di migranti irregolari sarebbero addirittura triplicati: la concomitanza con l’avvio del nuovo Governo Meloni è casuale o significativa?

3) Che eventuale legame c’è tra la politica avviata dal Governo Meloni con il “Piano Mattei per l’Africa” e questi numeri? Sul sito


https://www.affarinternazionali.it/la-tunisia-sara-decisiva-per-il-piano-mattei/

leggiamo:

“Meloni ha inquadrato la sua diplomazia mediterranea nell’ambito di un’iniziativa più ampia, denominata “Piano Mattei per l’Africa” che, prendendo il nome dal fondatore dell’Eni Enrico Mattei, sembra avere l’obiettivo di incoraggiare un approccio olistico [totale] nei confronti dei Paesi africani di interesse per l’Italia. Inoltre, il piano mira a trasformare l’Italia in un hub energetico tra il Nord Africa e l’Europa. Attraverso la costruzione di nuovi gasdotti, l’Italia diventerebbe un esportatore di gas naturale e di idrogeno verso Paesi come la Germania e l’Austria e la porta d’accesso che collega il Nord Africa ai Paesi dell’Europa centrale e settentrionale“.

Proprio Austria e Germania sono i Paesi che da ultimo hanno, l’una, intensificato i controlli al Brennero e, l’altra, sospeso i trasferimenti dei rimanenti 1800 migranti che la medesima si era impegnata a ricevere in base a quanto previsto dalla relativa intesa UE.
Tale mossa è dettata esclusivamente dalla ragione per cui, come leggiamo su

https://www.google.com/amp/s/amp.today.it/europa/fake-fact/perche-germania-stop-migranti-italia.html

“i 1.800 migranti ancora da accogliere [da parte della Germania] in base all’intesa Ue sono poca cosa rispetto sia ai dublinanti, sia ai 244mila richiedenti asilo che Berlino ha accolto nel 2022, il triplo rispetto a quanto fatto dall’Italia”,

oppure vi sono anche altre eventuali ragioni legate, ipoteticamente, alla nuova politica economica del Governo italiano, volta tra l’altro a rafforzare la posizione economica dell’Italia nello scacchiere europeo?

4) Nel “Piano Mattei per l’Africa”, quale ruolo ha avuto ed ha la questione migratoria?
A questo proposito, sempre su

https://www.affarinternazionali.it/la-tunisia-sara-decisiva-per-il-piano-mattei/

leggiamo:

“Per quanto riguarda la Libia, Meloni ha discusso a lungo della questione sia con Haftar che con Dbeibeh, e l’Italia ha recentemente donato cinque navi alla guardia costiera libica di Tripoli per migliorare le operazioni di sicurezza nel Mediterraneo. In Tunisia, Meloni ha evitato di rilasciare dichiarazioni pubbliche sulle inversioni di rotta del presidente Kais Saied circa la fragile transizione democratica del Paese nordafricano. Invece, durante la sua visita in Tunisia con von der Leyen e Rutte, i tre leader europei hanno annunciato lo stanziamento immediato di 105 milioni di euro per assistere la guardia costiera e la polizia di frontiera tunisine”.

Quali interessi va a colpire la politica del Governo Meloni? Solo quelli della criminalità organizzata che gestisce (e lucra sul)la tratta di esseri umani, o eventualmente anche interessi altri?

5) Se si, quali altri eventuali interessi sono in gioco? Forse quelli di eventuali frange di estrema destra potenzialmente interessate a fare pressione (paradossalmente?) sul Governo Meloni stesso che fino ad ora è rimasto, almeno formalmente, su posizioni europeiste?
Ieri a Lampedusa era presente Marion Le Pen: è un caso?

6) Quanti dunque vogliono fare pressione sul Governo Meloni? Sembra che gli unici non interessati seriamente a farlo siano quelli dell'”opposizione”. Ironia della sorte? Convenienza? Altro? Sta di fatto che ciò che Giorgia Meloni parrebbe dover temere, prima di ogni altra cosa, è il fuoco “amico” di diversa matrice: non da ultimo quello di chi, magari sfruttando il proprio talento per la scrittura audace, sembrerebbe interessato a chiamare a raccolta i consensi proprio di quelle solite frange di estrema destra che si rivelano sempre ottimo strumento per obiettivi di un certo tipo.

Ebbene, si tratta di interrogativi che non possiamo sperare vengano risolti dalle dichiarazioni dei vari personaggi istituzionali né dai tristi ed inquietanti”approfondimenti” sui media.

Ma si tratta di interrogativi che rimangono.

Alla fine sembra che in questo nostro triste Paese non si possa cambiare mai niente, se non quello che conviene che cambi perché tutto rimanga com’è.

E tutto rimarrà così: i notiziari e i media continueranno a lucrare sulle emergenze, i governi a cadere, i soliti noti a difendere i propri interessi particolari e la gente davanti al televisore a credere di vederci rappresentata la realtà.

Bella favola quella della Repubblica Democratica: una favola di cui non resta nulla, nemmeno la morale.

© Avvocato Silvia Cignoli

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